Il convegno sarà suddiviso in tre panel, dettagliati di seguito.
PANEL 1
Linguaggio di genere, inclusività e pratiche discorsive discriminatorie
Moderatore: Prof.ssa Federica Formato, University of Brighton
Dagli anni 70’ studi sul linguaggio di genere abbandonano l’idea di ‘dominio’ linguistico maschile. Approcci post-femministi e post-strutturalisti al linguaggio determinano nuove direzioni nella ricerca, anche con approcci intersezionali, anche verso identità omosessuali, bisessuali, transgender, LGBTQIA+, migranti e rifugiati, disabili e persone di religione islamica. In Italia, studi sul sessismo linguistico contano molteplici pubblicazioni istituzionali che esplorano le pratiche discriminatorie nei confronti delle donne. È nostro contemporaneo il dibattito sull’asterisco o lo schwa al posto dei morfemi flessivi che vede approcci queer (doppia declinazione maschile e femminile dei lessemi, de-corporeizzazione dei referenti, uso della forma impersonale) spesso contrapporsi al mondo degli “addetti ai lavori”, o a buona parte d’esso.
Si attendono proposte di contributi sui seguenti spunti di riflessione, da considerare come tracce e non in senso esclusivo:
- Intersezioni (tematiche e disciplinari) tra gli aspetti linguistici, critici e sociali del politically correct in diversi campi di studio (Analisi del discorso tramite corpora, Analisi critica del discorso, Analisi della conversazione, Studi sociolinguistici e etnolinguistici, Studi diacronici, Linguistica applicata, Lessicologia, Language policy);
- Aspetti relativi al linguaggio di genere, la (dis)inclusione linguistica e le tematiche queer;
- Sessismo nella lingua italiana in diversi ambiti (burocratese, linguaggio politico, quotidiani, annunci di lavoro, lessicografia, ecc.);
- Approcci linguistici, inclusivi ed esclusivi sui morfemi flessivi della lingua italiana (diacronia, possibilità, limiti, danni ecc.).
PANEL 2
La ribellione al Politically Correct: Uso politico di una contro-ideologia (1980-2020)
Moderatore: Prof. Steven Forti, UAB Barcelona
L’obiettivo del Panel è fare luce sulla dimensione storica e politica del fenomeno, inquadrando non solo gli intrecci tra linguaggio, politica e contesto di enunciazione, ma ricostruire la dimensione strategica, storica e il portato culturale di questa ribellione.
Come scrive lo storico Eugenio Capozzi, indagare la retorica del “politically correct” significa guardare non solo alle idee politiche e filosofiche che lo hanno sostenuto e alla traduzione di queste stesse idee in «morale pubblica», ma anche e soprattutto al contesto storico-politico in cui questa retorica dal carattere fortemente normativo si è riprodotta ed imposta nelle diverse aree geografiche e culturali.
Si attendono proposte di contributi sui seguenti spunti di riflessione, da considerare come tracce e non in senso esclusivo:
- La libertà d’espressione nello spazio pubblico: una prospettiva storica, giuridica, politica, culturale, religiosa.
- Limiti e diritti tra libertà di espressione e politicamente corretto
- Relazioni sociali, lotta alla (in)correttezza politica e alla (in)tolleranza delle minoranze/maggioranze;
- Dimensione politica della libertà d’espressione, Hate speech ed (ab)usi della libertà di espressione
PANEL 3
Educazione, arte, retorica e narrazione nell’epoca della Cancel Culture e dell’#OwnVoices
Moderatore: Prof.ssa Federica Timeto, Università Ca’ Foscari
Riflessioni sugli stereotipi razziali o di genere e, in generale, rispetto ad un linguaggio maggiormente inclusivo, coinvolgono nel profondo anche la cosiddetta “cultura di massa”, informando il dibattito politico e giuridico e, in ultimo, influenzando industrie come l’editoria, la televisione e il cinema. Il panel si propone di riflettere sulle modalità in cui si sono configurati ieri o si narrano oggi eventi e fatti sia in campo artistico, della non-fiction o del più ampio contesto delle comunicazioni istituzionali e politiche – dalla scelta del genere, al punto di vista, all’enfasi di alcuni elementi su altri, ai rapporti e scarti tra fabula ed intreccio o tra i soggetti, alle zavorre di stereotipi del passato -, elementi questi che hanno consentito e consentono di veicolare messaggi e valori che di fatto hanno il potenziale di alterare, formare e al contempo condizionare la percezione stessa degli eventi e dei fatti.
Si attendono proposte di contributi sui seguenti spunti di riflessione, da considerare come tracce e non in senso esclusivo:
- Politicamente (s)corretto e libertà di espressione: prospettive letterarie, pedagogiche, semiotiche e della comunicazione multimodale;
- Libertà di espressione, censura, discrepanze e manipolazioni nelle opere artistiche;
- Limiti e prevaricazioni negli scopi politici e ideologici delle opere artistiche;
- Politicamente (s)corretto e tecniche narrative, retoriche e artistiche in relazione ai linguaggi letterari, filmici, multimodali, non-finzionali;
- Influenze delle produzioni artistiche sul sentire delle comunità che le hanno prodotte e/o delle altre comunità che le hanno ricevute e interpretate;
- Valorizzazione, accoglienza e rispetto del diverso da sé in termini etici, sociali e civili;
- Materiali pedagogici in relazione ai casi di rivendicazioni e cancellazioni culturali.