NUOVI ORIZZONTI DELL’INCLUSIVITÀ

IL POLITICAMENTE CORRETTO OLTRE L’IGIENE VERBALE

Convegno Dottorale UNIMORE – Online

10-11 Novembre 2022

All’interno di un contesto contemporaneo fortemente interconnesso, le questioni che riguardano la creazione di una società inclusiva sono centrali quanto difficili da affrontare. La loro importanza deriva dal fatto che sono legate alle rivendicazioni di minoranze e categorie che, nel corso della storia, si sono sentite escluse dal modello normativo principale: quello tradizionalmente definito in base all’immagine di un maschio, bianco, cisgender. Le questioni attorno al cosiddetto “politicamente corretto” hanno dunque a che fare con l’identità e con l’oppressione, assumendo spesso una dimensione fortemente ideologizzata e, contemporaneamente, trasversale dal punto di vista sociologico. Tuttavia, nel dibattito contemporaneo, l’espressione è frequentemente usata in senso dispregiativo per indicare il presunto proibizionismo linguistico e i casi di censura, tra cui rientra la cosiddetta Cancel Culture, ovvero il revisionismo delle opere passate sulla base di canoni etici contemporanei. Queste manifestazioni estreme vengono spesso prese a pretesto dai detrattori del linguaggio inclusivo: secondo una prospettiva conservatrice, questo concetto porterebbe infatti ad una riduzione della libertà d’espressione sia politica che artistica. Per questo, il convegno Nuovi orizzonti dell’inclusività: il politicamente corretto oltre l’igiene verbale si propone di riportare il concetto di “Politicamente Corretto” su un terreno privo di connotazioni negative, ma caratterizzato da un sincero rispetto per tutte le possibili manifestazioni dell’esperienza umana.

È in questo contesto, così complesso e facile a polarizzazioni, che s’inserisce il convegno Nuovi orizzonti dell’inclusività: il politicamente corretto oltre l’igiene verbale. Il convegno si propone di liberare il concetto di “Politicamente Corretto” dal processo di “cattura” che l’ha inserito all’interno del discorso politico di molte forze reazionarie e che attualmente lo costringe impiegato principalmente per indicare un contesto caratterizzato da una scarsa libertà di parola e di pensiero. Tale intenzione, sollecitata dai rapidi cambiamenti che caratterizzano l’era digitale, scaturisce dalla necessità di riflettere sulle possibilità di un orientamento culturale di estremo rispetto verso tutte le possibili manifestazioni dell’esperienza umana.

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